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22-03-2019 16:00

Team CO2 MANIA®

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Inizio questo articolo del blog di CO2 MANIA® utilizzando le parole "C’era una volta" proprio perché sulle origini degli acquari non c’è molta chiarezza e leggendo in rete molte sembrano favole. In effetti ci sono svariate storie, alcuni raccontano che tutto abbia avuto inizio già nel 1400 a.C., altri si spingono ancora più in là nel tempo. Il filo comune di tutte le storie è sempre riconducibile alla smania di possesso di un mini mondo controllabile da guardare fatto di pesci o piante. Sembrerebbe che sia stato ritrovato anche qualche geroglifico egizio che ritragga allevamenti domestici di pesci in vasche "tipo stagno" con piante acquatiche. D’altronde sì a certezza che proprio gli egizi siano stati i primi a coltivare piante acquatiche a scopo ornamentale. Forse la prima pianta acquatica che si conosce e ancora oggi viene distribuita è l’Anubias (che prende il nome dal Dio Anubi).
 
Il giardino con stagno di Nebamun, 1400 a.C.
 
Altri pensano che i primi siano, i giapponesi, con la creazione di laghetti artificiali allo scopo di allevare pesci (carpe Koi). La finalità per loro non era abbellire i giardini dei grandi palazzi ma la riproduzione a scopo alimentare. Nelle varie storie ho incontrato anche nell’antica Roma tracce di allevamento di pesci ma a differenza dei giapponesi gli antichi romani allevavano murene e ci sono numerosi aneddoti riguardanti nobili che avevano murene in piscine e che le trattavano come amanti capricciose, lo scopo però per loro era ornamentale per abbellire le ville patrizie. Passa il tempo e tra il 900 ed il 1100 d.C. la Cina si fa avanti iniziando ad allevare, per commercio, pesci allo scopo ornamentale e ci sono tracce già intorno al 1300 d.C. dei primi incroci tra le diverse carpe e sembrerebbe che così nacquero i primissimi pesci rossi e sempre per opera dei cinesi furono realizzate anche le prime bocce per tenere i pesci in casa. Forse proprio i cinesi potrebbero essere stati involontariamente ad innescare per primi la costruzioni di acquari. Iniziarono così i primi studi da parte di botanici in Europa anche grazie alle primissime importazioni dei pesci rossi, posso affermare che tra il 1540 ed il 1600 si iniziano ad utilizzare i primissimi contenitori trasparenti per pesci, a scopo riproduttivo ed ornamentale. La prima persona in Europa ad allevare pesci di cui si ha notizia è un francese, Jeanne Rondelet, che mantenne un pesce in un contenitore di vetro per tre anni nel decennio 1530-1540. Ufficialmente nel 1700 si cominciò la realizzazione dei primi acquari costruiti con lastre di vetro, con la finalità di visionare da tutti i lati, in maniera chiara i pesci e piante acquatiche. Quindi questo è sicuramente il secolo delle sperimentazioni per l’acquariofilia "moderna" cercando di ricreare ecosistemi chiusi in autonomo equilibrio. Si dovranno aspettare quasi 130 anni, quando in piena epoca vittoriana, nell’ anno 1833 un dottore inglese passa alla storia, certo Nathaniel Bagshaw Ward appassionato di botanica, costruendo il primo terrario vivaruim autonomo, adatto alla crescita di piante senza che fosse necessario alcun intervento umano, stravolgendo definitivamente anche il metodo di trasporto delle piante.

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Il dottore inglese, diede così inizio inconsapevolmente allo studio di tanti ecosistemi chiusi in casse di vetro, ispirando tanti studiosi del tempo, difatti non tardò ad arrivare nel 1854 la pubblicazione del primo libro sull’acquariologia, The Aquarium, una vera bibbia per l’acquariofilia dell’epoca ad opera dello studioso e naturalista Philip Henry Gosse, l’inventore virtuale dell’acquario marino.
 
 
Archivio 1856 Philip Henry Gosse
 
Grazie a questa pubblicazione William Alford Lloyd zoologo autodidatta inglese divenne il primo acquariofilo professionista anno 1876. Posso dire che l’anno 1800 fu caratterizzato dalla moda di tenere organismi acquatici vivi in bocce e cilindri di vetro e ci sono molte storie di nobili che ne furono capaci, siamo nel pieno della "follia vittoriana" momento storico in cui nacquero anche i primi esercizi commerciali per la sola vendita di pesci allevati in vasche e ci fu anche la consacrazione dell’acquariofilia come la conosciamo oggi. L’acquario inizia ad essere considerato una rappresentazione in miniatura di un piccolo ambiente acquatico naturale, in questo periodo iniziarono anche le vendite di prodotti tecnici e di libri, diffusi in grande numero, che  spiegavano la teoria del mantenimento. "L’acquario esemplifica in un modo istruttivo la grande bilancia di compensazione che in natura conserva l’equilibrio nella vita animale e vegetale". Cit. Shirley Hibberd
Il 14 luglio 1855 William Alford Lloyd apre il suo primo negozio di acquari al 164 di St John Street, poi nel 1856 sposta l’attività e nasce "The Aquarium Warehouse", forse i negozio più grande del tempo con un notevole assortimento, il listino era di oltre 125 pagine. Il suo contributo all’acquariofilia è stato nella scoperta del filtro sottosabbia, del filtro a sabbia, del filtro a carbone, dell’effetto della luce sulla vita acquatica microscopica. Parallelamente al fiorire dell’acquariofilia, anche gli acquari pubblici vivono un momento di grande successo. Il primo acquario pubblico al mondo è quello di Regent’s Park mentre il primo acquario privato è quello di Napoli (1874) che nasce espressamente per la ricerca scientifica. La maggior parte degli acquari pubblici del periodo si occupava esclusivamente del divertimento del pubblico e per nulla di ricerca e divulgazione. Finalmente siamo arrivati all’anno della svolta, era il 1900 momento storico della biologia "applicata" all’acquariofila, anni in cui i luminari si dedicano allo sviluppo della luce, nascono le prime lampade per acquario e per opera di Georges Claude si produsse il primo tubo al neon che verrà presentato al pubblico nel 1910 a Parigi. Nel frattempo (1905) inizia a diffondersi l’elettricità nelle case e questo dà la svolta definitiva per gli acquari ornamentali iniziando ad essere illuminati con luce artificiale anche se la maggior parte sfrutta ancora la luce naturale. Nascono anche riscaldatori elettrici a provetta, in Germania nel 1908 nasce la prima pompa alimentata ad acqua, nel 1914 arrivano sul mercato i sistemi di aereazione per acquario e solo dopo la seconda guerra mondiale nasce l’industria del divertimento e dell’hobby, la conseguente crescita economica e la diffusione della cultura del tempo libero generano le innovazioni tecnologiche, che vengono ancora oggi applicate all’acquariofilia. Nel 1930 nasce l’Acquario Olandese portando con se ricchezza di idee per l’acquario ed introducendo in maniera massiva le piante acquatiche in vasca generando esplosioni di colori. Nei decenni a venire ci fu un crescendo tecnologico fino ad arrivare al vero e proprio boom del mondo degli acquari, 1970-1980 anni in cui sempre più aziende credono nel settore e cominciano ad investire nella ricerca e nella tecnologia, nuovi prodotti vengono creati e si passa dalle vasche artigianali alle vasche industriali prodotte in serie. Dagli anni 80 in avanti fino ad oggi il mercato dell’acquariofilia si è sviluppato in maniera esponenziale, l’acquario si è finalmente trasformato da oggetto di culto riservato a pochi ricchi facoltosi in acquario accessibile a molti con costi contenuti. Il passare degli anni ha scandito le mode anche nell’acquariofilia alternando gli acquari salmastri e gli acquari biotopi degli anni 70, all’acquario olandese degli anni 80, fino all’acquario naturale zen degli anni 90 grazie ai professionisti asiatici che introducono anche gas come la co2 (anidride carbonica) per agevolare la fotosintesi delle piante acquatiche, per arrivare ai giorni nostri dove spopolano le tante tecniche di aquascaping con la creazione fedele in acquario, come in natura, di panorami subacquei che lasciano senza fiato....
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